David Darling

David Darling (Elkhart, 3 marzo 1941) è un violoncellista e compositore statunitense.
David Darling cominciò a studiare il violoncello all'età di 10 anni. Continuò gli studi fino a conseguire un baccalaureato e un master in educazione musicale presso l'Università dell'Indiana, negli USA. Svolse il ruolo di direttore di gruppi musicali scolastici e, nel 1969, cominciò a insegnare educazione musicale e a dirigere l'orchestra della Western Kentucky University. Nel 1970 entrò nel Paul Winter Consort e contestualmente nella Nashville Symphony Orchestra. Nel 1987 abbandonò questi gruppi musicali per proseguire l'attività come solista.
Nel 1986 entrò nella Young Audiences, Inc., un'organizzazione che si propone di educare i bambini alla musica e all'arte. Nello stesso anno fondò Music for People che si propone di incoraggiare le persone ad esprimersi attraverso l'improvvisazione musicale. Tale organizzazione organizza dei seminari di "musica per tutti".
Nel 2000 registrò una inusuale collaborazione con Wulu Bunum, un gruppo di aborigeni taiwanesi.
Le composizioni e le esecuzioni di Darling si basano su un'ampia gamma di stili che includono la musica classica, il jazz, la musica brasiliana, africana e indiana.
Attualmente vive a Goshen, nel Connecticut dove svolge la sua attività di compositore, insegnante ed esecutore.
Darling ha collaborato con moltissimi musicisti come Bobby McFerrin, Spyro Gyra, Peter Paul and Mary, Oregon, Jan Garbarek, Terje Rypdal, e con l'innovativo ensemble di danza Pilololus.
Oltre a svolgere la propria attività come musicista solista e in gruppi, ha scritto la musica per una dozzina di importanti film, come, ad esempio, Fino alla fine del mondo (1991) e Così lontano, così vicino (1993) diretti da Wim Wenders.
Nel 2002 fu selezionato per il Grammy Award per l'album Cello Blue.
Darling è un insegnante di improvvisazione musicale particolarmente dotato ed è un appassionato sostenitore della teoria che ogni essere umano ha la capacità di imparare ad esprimersi attraverso la musica.

 

 

Al Darawish

Nella seconda metà degli anni ottanta Nabil Salameh, Michele Lobaccaro, Rocco Draicchio e Paolo Mastromarco, conosciutisi presso l'Università di Bari crearono un gruppo musicale che unì i diversi talenti artistici. In seguito si unirono a essi Vito Antonio Longo - che influenza con la chitarra elettrica il passaggio ad un sound elettrico - dal giugno 1989 a dicembre 1989, Angelo Pantaleo ed Enzo Leone e infine, nel 1991, il talentuoso Stratos Diamantis[2], che arricchì ulteriormente le suggestioni musicali iniziali. Il gruppo conquista presto i favori di pubblico e critica. Il loro stile, eclettico nel suo costituire un vero e proprio "amalgama" sonoro, è caratterizzato dal recupero degli strumenti tradizionali dei paesi di provenienza dei musicisti, definibile una sorta di "etno-rock mediterraneo".
Nel 1993 esce il primo album, Al Darawish, che recentemente è stato re-inciso dall'etichetta Il Pontesonoro.
Nel loro secondo disco, Radio Dervish del 1996 (più di 12000 copie vendute), compare il brano Rosa di Turi, tratto da una lettera di Gramsci, ispirata a Giuseppe Rensi. Nel 1996 il gruppo si scioglie per dare vita nel 1997 agli X-Darawish e ai Radiodervish, dopo essersi esibiti in più di cinquecento concerti.

 

 

Armonia Ensemble

 

 

John Surman

 

 

Time Zones Ensemble

 

 

Gianni Rotondo

 

 

Paolo Giordano

 

 

Anouar Brahem

 

 

Silvio Sada

 

 

Marcello Murru

 

 

Prendi i soldi  scappa

 

 

KItà Lele Africa X

 

 

"...TRAHIT SUA QUEMQUE VOLUPTAS: ciascuno la sua china"

Margherite Yourcenar da 'Memorie di Adriano'

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